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Ginecologia: l’efficacia delle acque salsobromoiodiche

ginecologia, l'endometriosi si cura con le terme

Da qualche anno le Terme di Salsomaggiore sono sempre più le “terme della donna”.

Questa recente trasformazione, ha in realtà radici molto profonde in quanto l’acqua salsobromoiodica di Salsomaggiore è particolarmente indicata in ginecologia nella cura delle tante patologie che possono interessare la donna nelle sue varie età.

Per questo motivo il Servizio Sanitario Nazionale, previa indicazione del medico curante, garantisce un ciclo di trattamenti termali ginecologici al solo costo del ticket sanitario. Ma le Terme di Salsomaggiore possono offrire alle donne qualcosa di più: un check-up completo e una visita approfondita da parte dei nostri medici.

Il check-up comprende un colloquio medico iniziale col ginecologo, un’ecografia, una visita ginecologica completa e un pap test, dopodiché, nell’attesa dei referti medici, la paziente potrà usufruire di un trattamento termale “di prova”.

Il valore aggiunto di un check-up operato dai nostri medici è la specializzazione in termalismo, che consente loro di prescrivere il tipo di cura termale ideale per ogni situazione personale anche in ginecologia.

Ma perché le acque salsobromoiodiche di Salsomaggiore sono così indicate per i problemi di ginecologia?

Essendo ad alta concentrazione salina, le acque di Salsomaggiore producono delle correnti sierose verso l’esterno che trasportano via i germi e richiamano i liquidi in eccesso dai tessuti viventi con cui vengono a contatto.

Inoltre favoriscono il deflusso sanguigno, regolano il microcircolo sanguigno generando fenomeni antiinfiammatori e decongestionanti.

Questo accade sia grazie agli oligoelementi contenuti nell’acqua (iodio, bromo, calcio, ferro, magnesio, zinco, rame, etc.), sia grazie all’azione termica e fisico-chimica dell’acqua.

Inoltre, bromo, iodio, arsenico si comportano come veri veleni protoplasmatici su batteri, funghi e protozoi, inibendo attività enzimatiche essenziali alla vita di questi microrganismi.

L’acqua salsobromoiodica stimola il sistema immunitario e la produzione di immunoglobuline secretorie e circolanti, per questo è così efficace anche in ginecologia.

Particolarmente importante è l’azione benefica delle acque di Salsomaggiore sul sistema endocrino di stimolazione per la tiroide e regolatrice sull’ovaio: in età fertile per regolarizzare il ciclo e per favorire un’adeguata attività ormonale, necessaria al concepimento, ma anche in età premenopausale e menopausale poiché in questo modo si possono prevenire e curare le fastidiose sintomatologie che spesso si associano a questo periodo di vita: secchezza vaginale, disturbi umorali, vampate.

Ma in cosa consiste una cura termale ginecologica?

In ginecologia l’acqua salsobromoiodica è impiegata per bagni, irrigazioni ed aerosol vaginali e fanghi termali.

Il bagno termale, viene praticato in vasche profonde a una temperatura fra i 35° e i 38° C.
La durata di ogni bagno è compresa fra un minimo di 15 minuti ed un massimo di 35.

Le irrigazioni vaginali sono effettuate con acqua madre o con acqua salsobromoiodica.
L’acqua termale salsobromoiodica viene diluita e portata ad una densità di 3° Baumé per consentire la massima efficacia della terapia ed anche per azzerare fenomeni di irritabilità ed ipersensibilità dovuti ad un’eccessiva concentrazione salina.

Le irrigazioni vaginali si praticano con speciali cannule monouso di plastica collegate, attraverso un tubo di gomma a contenitori a circuito chiuso, nei quali è possibile graduare la quantità, la temperatura e la pressione dell’acqua. Sono indicate nelle forme infiammatorie croniche e subacute dell’apparato genitale femminile, ma sono anche di grande utilità nella fibromiomatosi uterina, negli squilibri ormonali, nella micropolicistosi ovarica, nella oligo-amennorrea, nella dismenorrea, nell’infertilità e nel climaterio.

Gli aerosol vaginali consistono nell’introduzione in vagina di acqua termale aerosolizzata da speciali apparecchi. Questa tecnica di applicazione favorisce il contatto delle micelle di acqua con le mucose ed il loro assorbimento da parte delle cellule più permeabili, per cui è indicata sia nei casi in cui si desideri un’azione superficiale, sia in quelli in cui è necessaria un’azione più profonda attraverso i capillari.
È una terapia molto valida per la risoluzione delle discinesie tubariche, del varicocele pelvico e dell’endometriosi. Può risultare utile nella prevenzione delle aderenze sia post-infiammatorie che post-chirurgiche, per restituire tono al pavimento pelvico in menopausa e prevenire il prolasso genitale

Tutte le tecniche possono essere seguite da trattamenti con i fanghi termali che consentono di accentuare l’efficacia del trattamento con le acque.
I fanghi termali sono privi di una flora batterica vivente e provengono dal fondo dei pozzi artesiani da dove fuoriescono le acque salsobromoiodiche.

L’impiego del fango addominopelvico (detto “a mutandina) è consigliato in determinate forme ginecologiche come le flogosi croniche, le sindromi aderenziali pelviche ed i postumi di interventi chirurgici genitali.

I fanghi sono controindicati per chi è affetto da osteoporosi, artrite reumatoide, cardio ed epatopatie.

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